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 News gennaio 16

Parte a febbraio 2016 la X edizione del master di II livello “Architettura per l’archeologia”, organizzato dal Dipartimento di Architettura e Progetto e dal Dipartimento di Scienze dell’Antichità.

Il master è aperto a laureati in architettura e in discipline archeologiche e mira alla formazione di professionisti che, nella loro specificità disciplinare, siano in grado di coniugare le esigenze della progettazione e quelle della tutela archeologica.

L’obiettivo del percorso formativo è la creazione di una lingua condivisa fra architettura e archeologia, al fine di realizzare un migliore coordinamento in campo professionale fra le due discipline, anche alla luce delle recenti direttive degli organi internazionali che si occupano di conservazione e tutela delle eredità storiche, che incoraggiano le interazioni fra le due professioni.

In questa direzione è prevista l’attivazione di specifiche collaborazioni e tirocini con enti pubblici competenti e altri organismi pubblici e/o privati, impegnati nella tutela e nel progetto di valorizzazione dei beni culturali e del loro contesto territoriale.

Durante il master si svolgono workshop di progettazione su temi suggeriti dalle Istituzioni preposte alla tutela e alla valorizzazione dei Beni Culturali o dalle aziende del settore.

Verranno approfondite tutte le procedure proprie dell’archeologia preventiva, sia dal punto di vista archeologico che da quello progettuale.

Le esercitazioni pratiche comprenderanno lo scavo stratigrafico, il rilievo strumentale, l’uso dei programmi Autocad, ArcGIS. 

 

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Un viaggio alla scoperta delle bellezze architettoniche dei principali musei di Palermo. Di notte.
Ed è merito di Mumex.
È stata infatti inaugurata l’illuminazione artistico-monumentale che interessa gli edifici che costituiscono il Polo museale di Palermo.
 

Il Polo museale di Palermo
Fanno parte del Polo museale: il Museo archeologico regionale Antonio Salinas, il Museo regionale d’arte moderna e contemporanea Palazzo Belmonte Riso, la Galleria regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis, l’Oratorio dei Bianchi, il Museo regionale di Palazzo Mirto, il Reale Albergo delle Povere e Villino Favaloro.

Nuovi spazi espositivi, interventi multimediali e nuovi allestimenti per offrire ai visitatori un viaggio alla scoperta della storia della civiltà siciliana raccontata da musei, strade, palazzi e mercati di Palermo città d’arte. Sono questi gli interventi progettati da Invitalia – e in fase di realizzazione – per valorizzare e riqualificare gli istituti che compongono il Polo museale.

Il progetto di illuminazione artistica
Fare della luce lo strumento per valorizzare gli aspetti architettonici di tutti gli edifici del Polo museale ma anche il contesto urbano in cui essi sono inseriti. Da qui è nata l’idea di un unico concept di illuminazione artistico-monumentale che accompagni il turista in tutti i siti del Polo palermitano.

È stata quindi progettata l’installazione di punti illuminanti in grado di mettere in risalto la plasticità degli edifici, i dettagli degli elementi decorativi, la regolarità delle facciate, la profondità dei porticati.
Le merlature di Palazzo Abatellis sono infatti valorizzate da una illuminazione a lama di luce che ne delimita i contorni.
Per il Reale Albergo delle Povere è stato prodotto un effetto di coni di luce che, disposti in maniera simmetrica lungo la facciata, ne mettono in evidenza la modularità.
Al Museo Salinas è stata rivisitata l’illuminazione di tutto il loggiato e delle facciate, valorizzando anche i nuovi interventi di restauro, appena conclusi.
Nuova illuminazione anche per le facciate e il porticato dell’Oratorio dei Bianchi e per l’ingresso di Palazzo Mirto.


Il ruolo di Invitalia

Il progetto di illuminazione artistico-monumentale – così come la progettazione di tutti gli altri interventi di valorizzazione del Polo museale di Palermo – è stato curato da Invitalia in tutte le fasi: dallo studio di fattibilità al progetto definitivo per appalto integrato.

 

 
 

Record di presenze al Munda, il Museo Nazionale d'Abruzzo, inaugurato il 19 dicembre 2015 dal ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini.

A soli 5 giorni dall’inaugurazione, sono stati più di 1.500 i visitatori che si sono recati a L’Aquila, nell’ex mattatoio di Borgo Rivera, in prossimità della Fontana delle 99 cannelle, dove sorge la nuova sede del Museo.

Ma il dato più sorprendente è che in poco meno di due settimane le presenze sono arrivate a oltre 6.300: un traguardo importante per una città ancora segnata dalle profonde ferite causate dal sisma del 2009.

Il Munda, realizzato anche grazie ad Invitalia, nell’ambito del Progetto Mumex, ospita oltre 100 opere. Tra queste le “Antiche Madonne d’Abruzzo”, una selezione di sculture lignee e tavole dipinte, realizzate da maestri abruzzesi tra la fine del XII e la metà del XIV secolo, il trittico di Beffi, la Madonna col Bambino di Saturnino Gatti e il San Sebastiano di Silvestro dall’Aquila.

Il Museo è aperto tutti i giorni, dalle 9.00 alle 19.00. Il lunedì è chiuso.

 
 

Record di presenze al Munda, il Museo Nazionale d'Abruzzo, inaugurato il 19 dicembre 2015 dal ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini.

A soli 5 giorni dall’inaugurazione, sono stati più di 1.500 i visitatori che si sono recati a L’Aquila, nell’ex mattatoio di Borgo Rivera - in prossimità della Fontana delle 99 cannelle - dove sorge la nuova sede del Museo.

Ma il dato più sorprendente è che in poco meno di due settimane le presenze sono arrivate a oltre 6.300: un traguardo importante per una città ancora segnata dalle profonde ferite causate dal sisma del 2009.  

Il Munda, realizzato anche grazie ad Invitalia, nell’ambito del Progetto Mumex, ospita oltre 100 opere. Tra queste le “Antiche Madonne d’Abruzzo”, una selezione di sculture lignee e tavole dipinte, realizzate da maestri abruzzesi tra la fine del XII e la metà del XIV secolo, il trittico di Beffi, la Madonna col Bambino di Saturnino Gatti e il San Sebastiano di Silvestro dall’Aquila.
Il Museo è aperto tutti i giorni, dalle  9.00 alle 19.00. Il lunedì è chiuso.

 
 
 

 

 

 
 
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