Nella prima metà di ottobre, il team di Invitalia ha incontrato il Direttore del MANN, illustrando i primi elaborati grafici prodotti e condividendo le ipotesi di progettazione preliminare per gli interventi sul Museo e sul Braccio Nuovo.
Agli incontri sono seguite due giornate di sopralluogo, in cui il team ha approfondito le condizioni strutturali del fabbricato, lo stato degli ambienti da riallestire e il rilievo delle facciate.
L’8 ottobre il team di Invitalia ha incontrato a Palermo l’ing. Sergio Alessandro, direttore del RISO - Museo d’arte contemporanea della Sicilia. L’incontro, contestuale alla visita al Museo, ha permesso di ipotizzare un primo nucleo di possibili interventi da avviare al ciclo progettuale e realizzativo, per meglio qualificare l’offerta del RISO nell’ambito del Polo museale di Palermo.
Il 15 ottobre riapre al pubblico in maniera stabile il Museo Archeologico dei Campi Flegrei al Castello di Baia. Una riorganizzazione del personale, frutto di un accordo tra la Soprintendenza speciale ai Beni archeologici di Napoli e Pompei e i sindacati, consentirà di visitare il museo tutti i giorni dalle 9.00 alle 15.00 (eccetto il lunedì).
Saranno finalmente visitabili le sale allestite sotto la direzione di Paola Miniero, dedicate a Puteoli, Cuma, Baia, Rione Terra, nelle quali vengono esposte per la prima volta imponenti cicli scultorei e decorativi, in parte conservati precedentemente nei depositi del Museo archeologico nazionale di Napoli.
Per maggiori informazioni: Museo Archeologico dei Campi Flegrei
Martedì 28 settembre il team di Invitalia ha effettuato – alla presenza dell’arch. Stefano Biondo, responsabile del Servizio Museografico della Regione Siciliana – un sopralluogo presso il Museo archeologico “A. Salinas” di Palermo.
Parte il 2 ottobre all’Expo di Shanghai la Mostra Oreficeria Italiana. Protagonisti dell’esposizione i gioielli italiani del passato e quelli della moderna tradizione che sempre al passato si richiama: gli Ori di Taranto e le creazioni della maison Bulgari.
Gli Ori di Taranto, custoditi nella sezione dedicata all’arte orafa in età ellenistica dal Museo Nazionale Archeologico di Taranto (MARTA), costituiscono la più importante testimonianza di come la lavorazione dei metalli preziosi, in particolare l’oro, fosse una delle attività più sviluppate nella città italiana sede di una delle più fiorenti colonie magno-greche tra il IV ed il I secolo a. C.