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L’Aquila, apre il nuovo spazio espositivo presso l'ex mattatoio

Un luogo di incontro nel centro storico de L’Aquila per restituire agli aquilani alcune delle opere più significative del Museo Nazionale d’Abruzzo. Da qui è partito il progetto per la realizzazione del nuovo spazio espositivo della città, messo a punto con l’aiuto di Invitalia nell’ambito di Mumex.
E sabato 19 dicembre, alle 11.00, il Ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, farà agli aquilani un bel regalo di Natale inaugurando il nuovo Museo nei locali dell’ex Mattatoio della città.

 

Un ex mattatoio “speciale”

Nel 1951 Luigi Einaudi, allora Presidente della Repubblica, inaugura nel Castello Cinquecentesco de L’Aquila il Museo Nazionale d’Abruzzo. Parte così, attraverso le testimonianze della civiltà artistica locale, la narrazione del territorio abruzzese. Una narrazione interrotta bruscamente la notte del 6 aprile 2009.

Per questa ragione, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali (oggi MiBACT) – con il coordinamento della Direzione Regionale per i Beni culturali e paesaggistici dell’Abruzzo – ha deciso di promuovere un intervento speciale per allestire nell’ex mattatoio di Borgo Rivera un nuovo spazio espositivo del Museo Nazionale d’Abruzzo.

La realizzazione dei progetti è stata quindi affidata a Invitalia nell’ambito di Mumex, l’iniziativa promossa con l’obiettivo di fare del patrimonio culturale del Mezzogiorno un fattore di sviluppo economico e sociale.

 

Il progetto museografico

Ispirato a criteri museografici moderni, il progetto è nato per valorizzare sia la dimensione narrativa del Museo sia i collegamenti delle opere esposte con le chiese, i monumenti e in generale con il patrimonio culturale della regione.

Sette sale espositive concepite come ambienti flessibili e polifunzionali capaci non solo di valorizzare le opere ma anche di offrire luoghi d’incontro e spazi didattici.

Suddivise per periodo cronologico, le sale ospiteranno le “Antiche Madonne d’Abruzzo”, una selezione di sculture lignee e tavole dipinte, create da maestri in prevalenza abruzzesi tra la fine del XII e la metà del XIV secolo, oltre alle testimonianze più significative della civiltà artistica in Abruzzo, dal Medioevo fino al Settecento.

Tra le oltre 100 opere d’arte esposte, il Cristo deposto proveniente dal Duomo di Penne (Pescara), restaurato dopo i gravi danni provocati dal sisma o la pala Immacolata Concezione e Santi di Giovanni Paolo Cardone, prima esposta in una chiesa cappuccina andata distrutta. Per il restauro di questa opera è stata messa a punto una nuova metodologia di distensione della tela. 

 

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